UE Petrolio: ridurre il consumo e promuovere gli investimenti

Il Parlamento UE ha presentato una relazione “sulle ipotesi per affrontare le sfide connesse all'approvvigionamento di petrolio” (A6-0035/2009) in cui auspica un mutamento radicale della politica energetica UE, riducendo il  consumo di petrolio, favorendo investimenti in fonti energetiche alternative, come le energie rinnovabili e l’energia nucleare, in misure di sensibilizzazione dei consumatori intese a promuovere l’acquisto di beni e servizi efficienti sotto il profilo energetico. Inoltre, vengono sollecitati investimenti nelle infrastrutture, relazioni più dinamiche con i paesi fornitori e maggiore trasparenza dei mercati, e viene rifiutato il ricorso alle scorte per far fronte alla volatilità dei prezzi.
Nella relazione viene evidenziato che occorre che le compagnie petrolifere provvedano a reinvestire i profitti nella promozione della tecnologia per il risparmio energetico e della ricerca sui sostituti del petrolio, in particolare per le applicazioni nel settore dei trasporti.
 Ma la crescita del consumo di petrolio nel settore dei trasporti potrà essere ridotta, a medio e lungo termine, soltanto applicando misure finalizzare al trasferimento dei trasporti e della mobilità verso modalità più sostenibili, che consumino meno petrolio, oppure che non ne consumino affatto, quali i trasporti su rotaia e i trasporti per via d’acqua, così come le catene di mobilità intermodali nelle aree urbane (percorsi pedonali, piste ciclabili, mobilità pubblica/collettiva). Il Parlamento ritiene inoltre, possibile conseguire notevoli risparmi energetici grazie al maggiore impiego dei moderni sistemi di gestione del traffico, nonché ad una più decisa promozione di sistemi logistici ecologici.
Occorre, infine, focalizzare l’attività di ricerca su carburanti sintetici, considerata l’inidoneità a medio e lungo termine dei biocarburanti di prima generazione a sostituire il petrolio.