Infortunio in itinere e danno tanatologico

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza 27 maggio 2009, n. 12326, ha stabilito che in caso di infortunio in itinere, qualora dall’evento lesivo derivi, entro breve tempo, la morte del lavoratore, la sofferenza da questi patita durante l’agonia deve essere autonomamente risarcita come danno tanatologico, nella dimensione di danno morale, risarcibile jure haereditatis, purché risulti che la vittima abbia consapevolmente assistito allo spegnersi della propria vita.
Il testo della sentenza e la relativa massima sono a disposizione degli abbonati sul corrente fascicolo della Rivista.